Reminiscenza, cos’è?
“Si tratta di una naturale espressione di un processo che riflette l’esigenza raccontare e ricordare della propria vita una volta che si percepisce l’approssimarsi della sua stessa fine” (Buttler, 1963)
I disturbi dell’umore, in particolare la depressione, sono piuttosto frequenti nella popolazione anziana. Si tratta di una problematica di seria entità dalla prognosi spesso infausta: ad oggi vengono utilizzate diverse modalità di intervento per ridurre la sintomatologia, dalle terapie farmacologiche a quelle psicoterapeutiche. Un ulteriore tecnica sulla quale viene da poco tempo posta l’attenzione è quella della reminiscenza e nasce dalla naturale inclinazione dell’anziano a ricordare la sua vita e a volerla raccontare a nipoti, amici e familiari.
Butler insieme ad altri autori, ritiene questo processo mentale cosciente di notevole importanza, poiché consente all’anziano di collocare gli eventi della propria vita secondo la giusta prospettiva e che ha come fine ultimo proprio il migliorare la qualità di vita e le capacità di adattamento al presente.
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per aiutare la persona anziana? Ascoltarla.
Perché ricordare e raccontare il passato può essere una vera e propria terapia per il disturbo dell’umore dell’anziano: questi benefici si possono inoltre generalizzare ad altre funzioni cognitive quali la memoria, che continua ad essere stimolata, così come il linguaggio e le capacità di interazione sociale.
Dott.ssa Martina Cavada, Psicologa