Sindrome femoro-rotulea
Cos’è la sindrome femoro-rotulea?
La sindrome femoro-rotulea è una delle patologie ortopediche più comuni, colpisce infatti almeno 1 persona su 4 nel corso della vita, sportivi ma anche persone sedentarie. Le donne nell’età adolescenziale sono la classe più colpita. Determina spesso dolore durante le semplici attività quotidiane, come camminare, correre, stare seduti, accovacciati e salire/scendere le scale. Le cause che possono portare a questa patologia sono molteplici: può avere origine genetica, traumatica o successiva ad un sovraccarico dovuto alla mancanza di forza e controllo del ginocchio e/o delle articolazioni vicine (es. anca o caviglia). Questa patologia è difficilmente diagnosticabile tramite la risonanza magnetica o la TAC.
Come si manifesta?
Nella maggioranza dei casi il dolore si presenta nella parte anteriore/laterale del ginocchio. Il dolore aumenta nell’accovacciarsi e/o nel fare le scale ma anche rialzandosi dopo aver passato un lungo periodo seduti con le ginocchia piegate (come per esempio dopo il cinema o un viaggio in automobile).
Cosa si può fare?
La fisioterapia ha un ruolo fondamentale nella gestione di questa patologia. Il fisioterapista valuterà approfonditamente la condizione articolare e muscolare del ginocchio e delle articolazioni vicine al fine di intraprendere un programma personalizzato che può includere esercizi di forza e controllo dei muscoli dell’anca e della coscia, ma anche del piede e della caviglia, un taping sulla rotula e delle tecniche specifiche di terapia manuale. In caso di pz sportivo è sicuramente fondamentale la gestione del carico che dipende da 3 fattori principali: frequenza, intensità e durata. Durante un allenamento si cercherà dunque di abbassare l’intensità e la durata aumentando se possibile la frequenza. Tale approccio è molto importante, anche perché come accennato prima gli esperti hanno riconosciuto gli aumenti di carico troppo elevati come una delle possibili cause di questa patologia.